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Quando gli illiberali si danno la mano…

Marzo 20, 20220
Non è in realtà una grande sorpresa. I filoputiniani hanno radici ideologiche le più varie. Li accomunano, tuttavia, l’anti-occidentalismo e l’anti-americanismo. Da una parte sono orfani del Movimento dei Partigiani della Pace, nato nel 1949 e sovvenzionato dall’Unione Sovietica. Lo presiedeva il fisico francese Jean Frédéric Joliot-Curie, il quale sosteneva che l’Onu “deve ritrovare la sua funzione originaria poiché risulta esser sempre più uno strumento di parte in favore degli USA”, ed era contrario al piano Marshall e alla Nato. Dall’altra parte ci sono i nostalgici di un‘Europa che sarebbe stata felice se avesse vinto Hitler e l’avesse dominata, ricostruendo il Sacro Romano Impero in versione pagana. Curiosamente – ma non troppo – i sostenitori di queste posizioni sono stati protagonisti dei movimenti no-vax, combattenti della libertà (si fa per dire…) contro la “dittatura sanitaria”. Lo saranno anche di nuove fesserie.
Non mi interessa far nomi. Sarebbe solo pubblicità.
Due soli esempi.
Da sinistra:
<Né notizie né verità. L’attacco alla centrale era un bluff, il bombardamento all’ospedale pediatrico non è mai avvenuto, la strage di civili al mercato non era a Mariupol, bensì a Donetsk, e il missile era ucraino, il massacro dei trecento civili nei sotterranei del teatro a Mariupol era una frottola. Dove informarsi? E quali sono comunque gli effetti di tutto questo sull’opinione pubblica?>
Da destra:
<E poiché il suddetto “occidente” è (sotto varie spoglie) quello che occupa il mio paese con un centinaio di basi militari, quello che sta spingendo il mio paese dritto filato verso il credito sociale, l’identità elettronica, il gender obbligatorio, l’utero in affitto, papa Badoglio, la cancel culture, la fine definitiva e irreversibile della sovranità nazionale, lo Stato di Arbitrio sostituito a quello di Diritto, la sostituzione etnica, francamente pure se Putin fosse Stalin o anche Satana in persona, direi che vale la regola del “il nemico del mio nemico è mio amico”>.
Non c’è molto da commentare. Quando l’ideologia sostituisce il pensiero e la ragione questo accade. Ne deriva un minestrone indigeribile di verità presunte ma false, un estremismo cieco, che confonde aggressore e aggredito. E nega il diritto dei popoli all’autodeterminazione.
Poiché anche la musica leggera è cultura, prendo in prestito i versi di una canzone di Antonello Venditti, “Compagno di scuola”, che riprende nel 1975 i temi di “Giulio Cesare”. Nella sua canzone-poesia scrisse la verità sulla Roma degli anni Sessanta.
Davanti alla sua scuola “Nietzsche e Marx – che sta per fascisti e comunisti – si davano la mano. E parlavano insieme dell’ultima festa/ E del vestito nuovo, buono, /fatto apposta / E sempre di quella ragazza che filava tutti / Meno che te, meno che te”.
Ma questa era, appunto, una canzone-poesia-verità sull’adolescenza, con tutti i suoi paradossi.
L’attuale abbraccio – inconsapevole? – tra neo-comunisti e neo-nazisti, comunque mascherati, è un precipizio nella sottocultura illiberale. Marginale, credo. Ma che tuttavia si diffonde nei social e nei media. Possono farlo. È legittimo che lo facciano. Glielo consente, giustamente, la cultura liberale. Non vorrei che fossero censurati. Ma non vorrei neppure che questa loro “cultura” prevalesse. E ci riportasse indietro, in un mondo oscuro. Il nostro non è un paradiso. Ma il loro sarebbe un inferno.
(La foto è una vignetta tedesca del 1929)

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