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Perugia. Margherita Sarfatti tra arte e politica

Ottobre 19, 20222

Per gli amici, non solo umbri, e in particolare perugini, mi fa piacere segnalare che sabato 29 ottobre, alle 10.30, nella Galleria dei Tesori d’Arte del Complesso Monumentale di San Pietro di Perugia, parleremo con Rachele Ferrario di “Margherita Sarfatti, una donna del Novecento tra arte e politica”. Modera, cortesemente, Giacomo Marinelli Andreoli, direttore di UmbriaTV.

Un dialogo sul complesso e intrigante profilo della grande intellettuale veneziana: critica e promotrice d’arte, scrittrice, giornalista, politica. Una donna per troppo tempo appiattita sulla figura di Mussolini. Se ne parlerà sulla base della biografia di Rachele Ferrario, Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista (Mondadori) e del mio saggio L’America di Margherita Sarfatti. L’ultima illusione (Rubbettino).

Le schede

Strano destino quello di Margherita Sarfatti, giornalista, scrittrice e primo critico d’arte donna in Europa. Ha fondato il gruppo del Novecento, ha progettato e allestito mostre in patria e all’estero, ha frequentato gli intellettuali all’avanguardia del suo tempo, per oltre vent’anni ha influenzato in modo profondo la cultura e l’arte italiane. Eppure, per una sorta didamnatio memoriae, la maggior parte del pubblico la conosce solo come «l’amante del duce». La sua figura è rimasta a lungo «appiattita» su quella di Mussolini. In realtà rivestì un ruolo da protagonista, soprattutto in campo artistico, ma anche in politica e nel forgiare l’ideologia del fascismo. Colta, elegante, raffinata, Margherita nasce a Venezia nel 1880 da una ricca famiglia ebrea, i Grassini. Fin da giovane frequenta Antonio Fogazzaro e Guglielmo Marconi, conosce la regina Elena e il patriarca Sarto, futuro papa Pio X. Intelligente, inquieta e curiosa, è decisa a occupare un posto in prima fila nella vita, in un tempo in cui le donne potevano dedicarsi tutt’al più alla filantropia. Il suo salotto di Milano, un vero laboratorio del pensiero artistico del tempo, è frequentato da futuristi come Marinetti e Carrà, Russolo e Boccioni – con cui intreccia una storia d’amore -, i pittori di Novecento (Sironi, Funi, Bucci), letterati e poeti come d’Annunzio e Ada Negri, e da un giovanotto trasandato ma ambizioso di nome Benito Mussolini. Tra i due scoppia presto la passione, ma nasce anche un proficuo sodalizio in cui ognuno si serve dell’altro. Il duce usa la lucida intelligenza, la spregiudicatezza e le entrature internazionali e nel mondo dell’arte di Margherita; lei, anche grazie al suo rapporto con l’uomo più potente d’Italia, riesce a imporsi sulla scena culturale e a compiere il suo progetto: un’avanguardia artistica in linea con la tradizione classica italiana. Costretta a espatriare nell’imminenza delle leggi razziali, rientra in patria solo dopo la caduta del fascismo, ma resta relegata ai margini della storia, condannata moralmente per essere stata l’ispiratrice del duce, compromessa come intellettuale e come donna. Oggi il libro di Rachele Ferrario, grazie a una capillare ricerca documentaria e a carteggi inediti, ci restituisce il temperamento di una donna libera, capace di affrontare con coraggio anche il dolore estremo della morte del figlio diciassettenne Roberto, arruolatosi volontario nella Prima guerra mondiale contro la volontà dei genitori. Una donna che vive in anticipo sul proprio tempo e non ama sentirsi dire di no. Nemmeno dal duce, a cui scrive, rivendicando la propria indipendenza: «Mi hai presa, mi hai conquistata, ti sei fatto amare oggi? Sì? Tanto meglio, domani bisogna ricominciare da capo … Io sono nuova; io nasco ogni mattina. Ciò che feci ieri non è la ragione determinante di quanto farò domani…».

 

Nella primavera del 1934 Margherita Sarfatti (1880-1961) compie un lungo viaggio nel Nord America. Vuole immaginarsi nella nazione «più grande del vero», farsene un’idea personale al di là degli stereotipi. Accolta come una “regina senza corona”, tiene conferenze, parla alla radio, cerca di spiegare il fascismo agli americani e, soprattutto, al presidente Roosevelt, che la riceve alla Casa Bianca. Al ritorno si illude di convincere Mussolini della necessità di stringere rapporti con Washington, nel nome di una comune civiltà, piuttosto che con la Berlino di Hitler. Ma per il dittatore l’America «non conta niente». Alla raffinata intellettuale veneziana non resta che un’ultima carta: affidare nel 1937 il suo testamento politico e culturale a L’America, ricerca della felicità, un saggio in cui luci e ombre si alternano, nel quadro di un complessivo innamoramento per gli Stati Uniti. Pochi mesi dopo – in piena campagna antisemita – il libro viene ritirato dal commercio. La donna che aveva creato il mito del Dux sceglie l’esilio.


Gli autori

Rachele Ferrario insegna Fenomenologia delle arti al biennio di Visual Cultures e Catalogazione e gestione degli archivi al triennio di comunicazione per l’arte all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Scrive d’arte per Il “Corriere della Sera” e nel 2020 ha condotto “Il segno delle donne” su Rai Storia. Per Mondadori ha scritto le biografie Palma Bucarelli. Regina di quadri (2010), Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista (2015, edizione paperback, 2018), Umberto Boccioni. Vita di un sovversivo (2022), e i ritratti di Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz in Le signore dell’arte (2012). Nel 1998 ha scoperto un nucleo di opere di René Paresce, di cui cura l’Archivio e di cui ha pubblicato il catalogo generale (Skira, 2012) e curato mostre. Su Paresce ha scritto anche una biografia, Lo scrittore che dipinse l’atomo (Sellerio, 2005) e sul gruppo degli italiani a Parigi, Les Italiens de Paris (Utet, 2017) e Les Italiens, Genus Bononiae, catalogo della mostra 2017.

Gianni Scipione Rossi, giornalista e saggista, ha diretto l’informazione parlamentare della Rai, il Centro di formazione e la Scuola di giornalismo di Perugia. È vicepresidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e consigliere dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia ContemporaneaTra i suoi libri: Ritorno al Novecento. Nella notte, all’improvviso, 2022; L’America di Margherita Sarfatti, 2021; Attilio Tamaro: il diario di un italiano, 2021; Lo “squalo” e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni, 2017; Storia di Alice. La Giovanna d’Arco di Mussolini, 2010; Cesira e Benito, 2007; Mussolini e il diplomatico, 2005; La destra e gli ebrei, 2003. Ha partecipato, tra gli altri, ai volumi collettanei: The “Jewish Questions” in the Territories Occupied by Italians 1939-19432020; Interrogarsi sul Coronavirus tra fede e ragione2020. Ha collaborato alla mostra Camillo Castiglioni e il mito della BMW – und der mythos von BMW, Trieste, catalogo 2019, e al docu-film Der MillionensassaDas schillernde Leben  des Finanzjongleurs Camillo Castiglioni, ORF2, Wien, Österreich, 2019.

L’anticipazione di UmbriaTV

Qui il video dell’incontro:

2 comments

  • Fabio Maria Santucci

    Ottobre 20, 2022 at 12:22 pm

    Sono purtroppo fuori pg. Auguri per la presentazione. Si legge benissimo – come tutti i precedenti. Saluti

    Reply

    • Gianni Scipione Rossi

      Ottobre 23, 2022 at 8:25 pm

      Grazie

      Reply

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