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Il Grande Complotto e il suo mito

Agosto 19, 20230

10 luglio 1943, operazione Husky. Ottanta anni fa. Un anniversario passato un po’ sotto tono, quasi ignorato. Curioso in un paese come il nostro che ama ricordare e celebrare gli anniversari. Tra i tanti, il 10 luglio 1943, non è certo tra i meno significativi. In quella notte gli anglo-americani sbarcarono in Sicilia. Senza incontrare molta resistenza, in verità. Nonostante la diffusione, il 5 luglio, del discorso che Mussolini aveva pronunciato al Direttorio del PNF dieci giorni prima. “Bisogna – aveva scandito – che non appena questa gente tenterà di sbarcare, sia congelata su questa linea che i marinai chiamano del bagnasciuga”. Al di là della querelle sull’uso improprio del termine bagnasciuga invece del più corretto battigia, la questione è che quella “gente” non fu congelata. Sia le forze italiane – peraltro composte in gran parte da coscritti siciliani – sia quelle tedesche non furono in grado di contrastare un’invasione che da tempo sembrava possibile se non imminente, non avendo però i comandi dell’Asse idea sul dove. Sicilia? Sardegna? Dove?

La guerra – almeno quella italiana – da mesi si considerava perduta e si moltiplicavano le trame per defenestrare Mussolini e le iniziative per una pace separata, con o senza il suo consenso. Lo sbarco in Sicilia non fece che accelerare la caduta del regime. Quindici giorni dopo il Gran Consiglio lo defenestra sul serio e il Re lo sostituisce con Badoglio, sorprendendo i “congiurati” che immaginavano – illudendosi – un fascismo senza Mussolini. Bisognerà però attendere, nella confusione generale, l’8 settembre – altro anniversario – per l’armistizio, con tutte le conseguenze, anche tragiche, che sono seguite. Prima la guerra che inaspettatamente continua, poi il cambio di fronte, la fuga del Re, lo sbandamento totale, l’occupazione nazista. Tragedie, ancora tragedie.

Tra queste, almeno per quanto riguardò allora la Sicilia, secondo una vulgata dura a morire, ci sarebbe anche il risorgere della mafia sconfitta dal prefetto Cesare Mori grazie a una lunga e difficile operazione di polizia voluta da Mussolini. Il “prefetto di ferro”, come lo si chiamò, ottenne in realtà grandi risultati tra il 1924 e il 1929. La mafia siciliana fu piegata, ma purtroppo non estirpata in modo definitivo, nonostante centinaia di arresti, processi, invii al confino. Secondo questa vulgata, la mafia tornò invece trionfante solo grazie ai tank americani. Perché i servizi segreti statunitensi avrebbero stretto un patto con i boss di Cosa Nostra, e in particolare con Lucky Luciano, per facilitare l’invasione, ovviamente in cambio di mano libera sul territorio siciliano.

In realtà di questo pactum sceleris non v’è certezza. Almeno questa è la tesi dello storico Salvatore Lupo, che alla storia della mafia si dedica con competenza da decenni. Tesi nota, ma ora ribadita e sintetizzata in una pregevole Saggina dell’editore Donzelli: Il mito del grande complotto. Gli americani, la mafia e lo sbarco in in Sicilia del 1943. Un contributo asciutto quanto documentato, utile per chi voglia conoscere un’analisi che, per quanto riguarda chi scrive, è convincente. Salvo nuove scoperte documentali, sempre possibili, ovviamente. E nonostante le conclusioni raggiunte da un paio di inchieste parlamentari.

La tesi di Lupo è chiara. “Non è vero che lo sbarco in Sicilia delle armate statunitensi e britanniche, l’operazione Husky del luglio 1943, sia stato realizzato grazie a preventivo accordo con la mafia, e tanto meno che le armate alleate abbiano trionfato sui loro nemici in forza di quell’accordo. Nessuna fonte attendibile avalla questa questa narrazione […]. Però è vero che, nella fase precedente e in quella successiva all’operazione Husky, sul proprio suolo e su quello siciliano, l’America in guerra assunse un atteggiamento tollerante nei confronti delle due mafie”, americana e siciliana.
Un intrigo incomprensibile? Lupo spiega bene le carte e anche le origini del mito del “grande complotto”. Tutto comincia con quattro articoli firmati Michele Pantaleone. Chi era costui? Chi è appassionato di storia contemporanea dovrebbe leggere queste pagine.

Salvatore Lupo, Il mito del grande complotto. Gli americani, la mafia e lo sbarco in Sicilia del 1943, Donzelli, Roma 2023

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